Annullati multa e taglio punti del telelaser perché i poliziotti sono seduti in macchina
- Roberto Iacovacci
- 1 dic 2022
- Tempo di lettura: 2 min
Non segnalata in modo adeguato la postazione di controllo: secondo la circolare Minniti il conducente deve vedere sia i segnali sia gli agenti, che invece restano nella pattuglia oltre il guard-rail
Addio multa e taglio dei punti-patenti per l’automobilista. E ciò perché l’eccesso di velocità è rilevato dal telelaser ma i poliziotti che lo azionano si trovano in macchina oltre il guard-rail, mentre secondo la circolare Minniti il conducente del veicolo deve poter vedere sia i cartelli sia gli agenti accertatori. Risultato? È annullata l’ordinanza ingiunzione perché la postazione temporanea di controllo elettronico non risulta segnalata in modo adeguato. È quanto emerge dalla sentenza 11/2020, pubblicata il 28 gennaio dalla prima sezione civile del giudice di pace di Ferentino (magistrato onorario Antonio Vellucci).
Diritto di difesa Vittoria per il trasgressore difeso dall’avvocato Roberto Iacovacci: la contravvenzione risulta irrogata in modo illegittimo. Nulla eccepisce la prefettura sulla presenza della Stradale al momento dell’accertamento: i poliziotti si trovano all’interno della pattuglia ben oltre la banchina mentre in loco non risulta il cartello mobile di segnalazione né l’apparecchio può dirsi visibile a distanza per i conducenti dei veicoli. Il tutto contro la circolare emessa dal ministero dell’Interno il 21 luglio 2017. Il verbale, fra l’altro, non riporta se è sso o mobile il dispositivo elettronico utilizzato per il rilevamento della velocità, mentre l’indicazione risulta necessaria a garantire il diritto di difesa dell’automobilista.
Adabilità sociale Né l’apparecchio risulta omologato come prescrive la Corte costituzionale con la sentenza 113/15 per tutti gli strumenti che misurano la velocità dei mezzi sulle strade per la sicurezza degli utenti. L’adabilità dei rilevamenti deve invece ritenersi fondamentale in un settore così importante dal punto di vista sociale». Spese di giudizio compensate perché «la materia è in continua evoluzione». Dario Ferrara
Fonte: Cassazione.net
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